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“Multiculturando” parlando, sentendo e... vivendo (Diario di una mosca bianca)

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La mia vita come mediatrice, un viaggio “multiculturando sentendo”, è iniziata molti anni fa. All’epoca ero dall’altra parte del fiume della “vida”, un’immigrata arrivata da poco in Italia. Ero laureata in Economia ma non sapevo come far valere la mia  laurea in Italia. In Albania avevo studiato una economia “centralizzata”, in Italia le cose erano differenti. Io e il piccolo Baba, perché i bambini volano nella bellezza dell'integrazione e da loro dovremmo imparare tutti. Tutto quello che avevo raccolto fino a quel momento, in altre parole, non mi avrebbe portato da nessuna parte. Sono stata obbligata a seguire un percorso diverso, a inventare una nuova strada, in mezzo a una miriade di problemi burocratici. Dovevo “inventarmi” di nuovo. E indovinate? Per quanto difficile, la cosa non mi dispiaceva affatto. La creatività e l’amore per la fantasia si vedono anche da queste cose. E dentro di me sentivo più che mai vivo il desiderio di realizzarmi. Il mio atte

A Natale siam tutti più buoni... o solo più furbi? (Diario di una mosca bianca)

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“A Natale siamo tutti più buoni”, si dice. Già, ma allora dove siamo, e soprattutto come siamo, gli altri giorni dell’anno? Secondo i telegiornali (ma in fondo basterebbe guardarci un po’ intorno), tanto buoni non siamo. L’esser buono è un concetto relativo. “Depende” è un motto che uso di frequente. Magari è vero e non tutto si può classificare e dividere per categorie: buono o cattivo, giusto o sbagliato. Non è così semplice. La vita non è un gioco dei sì e dei no , ma una questione di coscienza, è una sfida con il nostro cuore. E di sacrifici. Perché esser buoni non è mica facile. È una costante sfida. È un continuo miglioramento. Il calore di casa e della famiglia è il mio  Natale!  Quando vedo con i miei occhi, nel mio ufficio, ragazzi di vent’anni che hanno scelto di lasciare il proprio paese per trovare fortuna altrove, magari in Italia, esponendosi alle difficoltà, spesso a una condizione precaria che fa paura (quella della clandestinità), ecco, vedo quel sacrific

Nahui, quando il coraggio ti porta a non essere capita (Diario di una mosca bianca)

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Negli anni della più celebre Frida, nel Messico “rivoluzionario” di Tina Modotti, di Diego Rivera e di altri artisti visionari e personalità ribelli, c’era anche Carmen Mondragon. Sarebbe diventata famosa e “scandalosa” col nome di Nahui. Nahui Olin. Nahui Olin Quando penso alle donne coraggiose, non posso non pensare a Nahui. Del Messico di quegli anni, come tanti, conoscevo soprattutto Frida. Poi un giorno sono rimasta colpita da un libro meraviglioso di Pino Cacucci. Nella protagonista non ho trovato soltanto una splendida musa e un’artista, ma anche e soprattutto una donna coraggiosa, seducente, disposta ad andare oltre le convenzioni sociali per raccontare il proprio “io”. Attraverso la seduzione, l’eros, l’amore, l’arte. Nahui nell’opera di Giuliano Grittini e nel libro di Pino Cacucci   Ho avuto la fortuna di incontrare Pino Cacucci a Bologna. Era una parte importante del mio “viaggio in arte” a fianco di un fotografo e di una persona importante per me.

Arte, sorella mia! (Diario di una mosca bianca)

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A volte mi domandano: “Savà, cos’è l’arte per te?” Io vorrei rispondere: “ Depende , caro!” L’arte è meraviglia. È condivisione . È bellezza della condivisione e condivisione della bellezza. Ma l’arte è, per me, soprattutto vida . È scoperta continua, è la sorpresa della meraviglia.  L’arte è una compagna di viaggio, una fidata consigliera, l’amica che non mi lascia mai sola. Mi piace circondarmi di arte, del “bello”. Nella bellezza dell’arte si fa la conoscenza delle personalità vere che appartengono al passato, divenute immortali con la loro arte e la loro vita. L’arte di Dora Maar, la quale è stata anche la tormentata musa di Picasso, la “pasión” messicana di Nahui Olin e Frida Khalo, i versi di Alda Merini, la dignità e la bellezza di Anna Magnani: pittura, fotografia, cinema… In una sola parte: arte . Le mie “compagne di viaggio” tra i libri delle meraviglie Ho detto che l’arte è vita: con l’arte non riesco a limitarmi, non posso ammira

Io e mia figlia. Due “streghette” a Milano dal mondo di Altrove (Diario di una mosca bianca)

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L’abbiamo atteso tanto, io e Federica: un viaggio “tutto nostro”! un viaggio da amiche vere nella meraviglia di Milano. Navigli Non è sempre facile tra noi. Molto spesso io ho bisogno di ritagliarmi i miei spazi e di inseguire l’arte; ho bisogno di rinchiudermi in quella solitudine che solo chi ha vissuto la strada percorsa dagli ultimi conosce. Federica sa che la sua mamma è “diversa”. Lo sono per tante ragioni, sapete? Perché riesco a vedere le cose oltre le apparenze; perché mi piace perdermi nei più piccoli dettagli e non so neppure io il perché. E poi… perché sono disabile! ( Din don , chi è? Una disabile con il sorriso sulla faccia, un sorriso vero. Sorpresi? Vi abituerete.) E io so che anche Federica è “diversa”. Lei è “più”, più in ogni senso. Lo so, ma non è mai abbastanza, perché ogni volta mi sorprendo. Durante il viaggio abbiamo parlato molto, anche con una intrigante pittrice incontrata in treno. Nell’ascoltare le parole di Federica ho avvertito un

25 novembre: Per le donne, per tutte le donne (Diario di una mosca bianca)

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Oggi è il 25 novembre e tutte le anime di buon cuore sognano un mondo senza violenza sulle donne. Oggi non posso non pensare a quante storie e a quante vite dimentichiamo il 25 novembre; a quante volte, quando non è il 25 novembre, chiudiamo gli occhi e facciamo finta che non stia accadendo. Voglio che il 25 novembre sia per le donne dimenticate e per le donne che non si sono arrese; per quelle che hanno scelto di amare qualcun altro ma anche per quelle che hanno scelto di amarsi. E voglio ricordare con voi tutti i “25 novembre” importanti per me, quelli troppo spesso dimenticati. È il 25 novembre anche quando in strada o a scuola, si aggredisce un’amica di un colore diverso; e quando i genitori, sentendosi in “minoranza etnica”, non trovano la forza di reagire. È il 25 novembre anche quando si resta in silenzio per difendere il proprio interesse, tacendo la violenza, tradendo chi la subisce. È il 25 novembre anche quando si accetta la violenza degli altri e sugli

Io, Giorgia, l’amico invisibile, voi, gli ultimi e… tutti noi (Diario di una mosca bianca)

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Eccomi qua. Sono io. Savà. Io e il mio amico invisibile (o immaginario, chissà?) che mi corregge le parole che d’istinto scrivo in un italiano non “perfeto”. Più che “Eccomi” direi ora “Eccoci”, io e voi, voi tutti. Uno, dieci o centomila non fa differenza. Ciò che desidero è condividere con voi tutte le folli sfumature di questa pazza vita. A tenermi compagnia mentre scrivo c’è Giorgia, la mia “meraviglia” di gatta nera. Voglio confessarvi una cosa: quando ancora vivevo in Albania, prima di emigrare in Italia, guardavo (di nascosto, per colpa di quel regime comunista antipatico) i film italiani e ascoltavo i grandi cantautori dello Stivale. Volete sapere in che lingua pensavo? In italiano! Poi, col passare degli anni, tra amiche di ogni colore e il mio sogno di unire le diversità (un sogno che si è realizzato con fatica e perseveranza nelle mie attività di mediazione culturale ), le mie orecchie hanno ascoltato così tante meraviglie da farmi conoscere una nuova