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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

A Natale siam tutti più buoni... o solo più furbi? (Diario di una mosca bianca)

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“A Natale siamo tutti più buoni”, si dice. Già, ma allora dove siamo, e soprattutto come siamo, gli altri giorni dell’anno? Secondo i telegiornali (ma in fondo basterebbe guardarci un po’ intorno), tanto buoni non siamo. L’esser buono è un concetto relativo. “Depende” è un motto che uso di frequente. Magari è vero e non tutto si può classificare e dividere per categorie: buono o cattivo, giusto o sbagliato. Non è così semplice. La vita non è un gioco dei sì e dei no , ma una questione di coscienza, è una sfida con il nostro cuore. E di sacrifici. Perché esser buoni non è mica facile. È una costante sfida. È un continuo miglioramento. Il calore di casa e della famiglia è il mio  Natale!  Quando vedo con i miei occhi, nel mio ufficio, ragazzi di vent’anni che hanno scelto di lasciare il proprio paese per trovare fortuna altrove, magari in Italia, esponendosi alle difficoltà, spesso a una condizione precaria che fa paura (quella della clandestinità), ecco, vedo quel sacrific

Nahui, quando il coraggio ti porta a non essere capita (Diario di una mosca bianca)

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Negli anni della più celebre Frida, nel Messico “rivoluzionario” di Tina Modotti, di Diego Rivera e di altri artisti visionari e personalità ribelli, c’era anche Carmen Mondragon. Sarebbe diventata famosa e “scandalosa” col nome di Nahui. Nahui Olin. Nahui Olin Quando penso alle donne coraggiose, non posso non pensare a Nahui. Del Messico di quegli anni, come tanti, conoscevo soprattutto Frida. Poi un giorno sono rimasta colpita da un libro meraviglioso di Pino Cacucci. Nella protagonista non ho trovato soltanto una splendida musa e un’artista, ma anche e soprattutto una donna coraggiosa, seducente, disposta ad andare oltre le convenzioni sociali per raccontare il proprio “io”. Attraverso la seduzione, l’eros, l’amore, l’arte. Nahui nell’opera di Giuliano Grittini e nel libro di Pino Cacucci   Ho avuto la fortuna di incontrare Pino Cacucci a Bologna. Era una parte importante del mio “viaggio in arte” a fianco di un fotografo e di una persona importante per me.

Arte, sorella mia! (Diario di una mosca bianca)

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A volte mi domandano: “Savà, cos’è l’arte per te?” Io vorrei rispondere: “ Depende , caro!” L’arte è meraviglia. È condivisione . È bellezza della condivisione e condivisione della bellezza. Ma l’arte è, per me, soprattutto vida . È scoperta continua, è la sorpresa della meraviglia.  L’arte è una compagna di viaggio, una fidata consigliera, l’amica che non mi lascia mai sola. Mi piace circondarmi di arte, del “bello”. Nella bellezza dell’arte si fa la conoscenza delle personalità vere che appartengono al passato, divenute immortali con la loro arte e la loro vita. L’arte di Dora Maar, la quale è stata anche la tormentata musa di Picasso, la “pasión” messicana di Nahui Olin e Frida Khalo, i versi di Alda Merini, la dignità e la bellezza di Anna Magnani: pittura, fotografia, cinema… In una sola parte: arte . Le mie “compagne di viaggio” tra i libri delle meraviglie Ho detto che l’arte è vita: con l’arte non riesco a limitarmi, non posso ammira

Io e mia figlia. Due “streghette” a Milano dal mondo di Altrove (Diario di una mosca bianca)

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L’abbiamo atteso tanto, io e Federica: un viaggio “tutto nostro”! un viaggio da amiche vere nella meraviglia di Milano. Navigli Non è sempre facile tra noi. Molto spesso io ho bisogno di ritagliarmi i miei spazi e di inseguire l’arte; ho bisogno di rinchiudermi in quella solitudine che solo chi ha vissuto la strada percorsa dagli ultimi conosce. Federica sa che la sua mamma è “diversa”. Lo sono per tante ragioni, sapete? Perché riesco a vedere le cose oltre le apparenze; perché mi piace perdermi nei più piccoli dettagli e non so neppure io il perché. E poi… perché sono disabile! ( Din don , chi è? Una disabile con il sorriso sulla faccia, un sorriso vero. Sorpresi? Vi abituerete.) E io so che anche Federica è “diversa”. Lei è “più”, più in ogni senso. Lo so, ma non è mai abbastanza, perché ogni volta mi sorprendo. Durante il viaggio abbiamo parlato molto, anche con una intrigante pittrice incontrata in treno. Nell’ascoltare le parole di Federica ho avvertito un